“Dalle Mani delle Donne” La mostra, già inaugurata con successo di pubblico nel novembre del 2021 a Bologna presso la Sala Museale del Baraccano in concomitanza con la Giornata Mondiale contro la violenza sulle Donne, comunicando, con testimonianze concrete attraverso le immagini, che le mani delle Donne non servono solo per difendersi, ma per creare ed autoaffermarsi.

E oggi, insieme a Coop Alleanza 3.0 main sponsor del progetto che ci ha creduto fin dall’inizio e nell’intento di raggiungere e sensibilizzare più persone possibile e rendersi fruibile anche in spazi non convenzionali, proseguirà nel corso del 2022, nelle Gallerie commerciali degli Ipercoop di Bologna con il primo appuntamento presso l’Iper COOP Centro Lame dal 4 al 15 marzo 2022.

Con i patrocini di: Comune di Bologna Quartiere Navile e Servizio Sanitario Regionale- Emilia Romagna Azienda Unità Sanitaria locale di Bologna. Organizzata da: BellaVista Associazione e Centro Lame. In collaborazione con AICS Bologna, Società Dolce e Ristorante Al Pappagallo.

“Dalle Mani delle Donne” è un progetto a cui lavoravo da anni, ma che durante la pandemia si è concretizzato, poiché sviluppa il tema della perdita del lavoro delle donne: secondo i dati riportati dall’Istat più di 450mila donne in Italia hanno perso il lavoro a causa del Covid-19. Attualità purtroppo caratterizzata da dati allarmanti sull’occupazione femminile post pandemia, un “record” tra i più alti in Europa. Sono state le Donne a pagare il prezzo più pesante della crisi, ed è per questo che la Mostra fotografica intende raccontare storie di Donne, a tutte le Donne, che con le loro mani strumento potentissimo, possono riscrivere il loro futuro con fiducia nelle proprie capacità. Per creare e autoaffermarsi nel lavoro e nella vita.
Le 27 immagini esposte, in bianco e nero di grande formato, sviluppate in verticale con tre fotogrammi in sequenza, sono scatti simbolici in primissimo piano di mani femminili che lavorano, una sorta di rinascita e di vita.
Dita che si muovono verso l’infinito, mani che si aprono e chiudono, che si espandono e ogni volta sembra leggervi una presenza, un segreto.
Ne vediamo la fatica, la meraviglia, l’energia di colei che è abituata a dare la vita.

È la sequenza del gesto in tre scatti dello stesso soggetto, proprio per sottolineare, il calore di quelle mani nello svolgersi di un preciso gesto tecnico.
La sensazione è che più che guardarle, le mani ci troviamo ad ascoltarle.
Le mani sono un diario di racconti di viaggio, un simbolo della ricerca di “una zona franca” che non è certo se mai troveranno. In questo viaggio immaginario le mani costituiscono la carta geografica che fa da sfondo a una narrazione tanto locale quanto universale, tanto intima, quanto collettiva. In queste mani c’è dentro il mondo.

Tiziana Anaizit Marongiu